250° anniversario della nascita 1770 – 2020
I Brani del progetto sono, a parte le due trascrizioni da Beethoven e con l’unica eccezione del pezzo di apertura, originale per due chitarre, trascrizioni di un brano altro pianistico questa volta di Mozart e due brani orchestrali tratti dal balletto Il Carnevale di Venezia e alcune celebri arie rossiniane. La trascrizione era una pratica molto diffusa nell’Ottocento e favorì non poco la diffusione della pratica musicale tra gli amatori, fornendo loro un repertorio di sicura presa, celebre e alla moda, ideale per le occasioni salottiere tanto in voga in quell’epoca. Carulli fu dell’arte del trascrivere, un maestro eccelso, tanto da inserire nell’opera didattica l’Harmonie Appliquée à la guitare un breve saggio su come realizzare una trascrizione. Il secondo Duettino dall’Op.1 con cui si apre il concerto, unico brano originale per due chitarre presente in programma e primo numero d’opera del vasto catalogo, presenta già le peculiarità dell’intera opera di Ferdinando Carulli, cioè una perfetta sintesi di semplicità e bellezza. A seguire l’Andante et Rondeau de Mozart Op. 167, la Fantasie Tireé des Ouvrages de Beethoven Op. 157 e l’Andante Varié et Rondeau Musique de Beethoven Op. 155 , brani originariamente composti per il pianoforte e da Carulli trascritti per il duo di chitarre col risultato di non suscitare alcuna nostalgia per la destinazione strumentale originaria e anzi farne apprezzare colori e sfumature difficili da immaginare sul pianoforte o fortepiano. Le versioni originali per strumento a tastiera per l’Andante e il Rondeau di Mozart op. 167 corrispondono a due rondò rispettivamente delle Sonate K. 545 e K. 485 (composte nel 1788 e 1786), mentre nell’op. 157 Carulli utilizza con la libertà formale tipica della fantasia ben tre opere di Beethoven, il secondo tempo dell’op 2 sonata seconda, il Tema dell’Op. WoO 57 e il Tema con 9 variazioni WoO 69 per pianoforte su “Quant’è bello L’amor contadino” dall’opera La Molinara di Paisiello. Nell’op. 155 Carulli presenta invece il primo e l’ultimo tempo (Andante Variato e Allegro) della Sonata n. 12 Op. 26 (1801). Il programma si conclude con la trascrizione delle variazioni sull’aria popolare napoletana La Ricciolella “intercalé” nel balletto pantomimo Le Carneval de Venise ou La costance a l’épreuve di L. J. Milon con musiche di Persuis e Kreutzer (1816) e, infine, un grande classico dell’Opera, Rossini, di cui verrà eseguito un pot-pourri di arie famose, la Petite Fantasie sur des Airs de Rossini Op. 200 tratte dalle opere: il Barbiere di Siviglia (1816) e il Tancredi (1813).
PROGRAMMA
(Napoli 1770 – Parigi 1841)
Duettino N. 2
Dai Trois Petits duos Nocturnes Op. 1
Largo
Rondò allegretto
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Andante et Rondeau de Mozart Op. 167
Andante
Rondeau Allegretto
*
Fantasie Tireé des Ouvrages de Beethoven Op. 157
Andante grazioso
Larghetto
Andante mosso
Andante con variazioni
Larghetto
Allegretto
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Andante Varié et Rondeau Musique de Beethoven Op. 155
Tema Andante
4 Variazioni
Allegro
*
Fantaisie Sur un Air Populaire Napolitaine la Ricciolella,
intercale dans le carnaval de Venize, ballet de l’opéra Op. 117
Allegro
Recitativo
Andante con variazioni
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Petite Fantasie sur des Airs de Rossini Op. 200
Fragmens de l’Ouverture du Barbier de Seville – Andante Maestoso
Cavatine de Tancrede – Moderato
Duo du Comte et Figaro, dans le Barbier – Maestoso
Cavatine de Figaro – Allegretto
Cavatine de Rosine – Andante
Cavatine de Tancrède – Moderato
Introduction du Barbier – Allegretto
Strumenti utilizzati:
Romolo Calandruccio: Claude Petré à Paris del 1820 ca.
Antonio Aprile: René François Lacôte del 1835